L’articolo 43 del decreto crescita ha apportato modifiche e integrazioni urgenti con riguardo agli obblighi anticorruzione attribuiti agli enti non profit con la legge n. 3/2019 (vedi Riforma del Terzo Settore: quasi operative le linee guida sulla redazione del bilancio sociale). 

Solo le associazioni, le fondazioni ed i comitati che non effettueranno la loro iscrizione al Runts continueranno ad essere equiparate ai partiti e ai movimenti politici. In particolare, si tratta degli enti la cui composizione degli organi direttivi e di gestione è determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici, o l’attività dei quali si coordina con questi ultimi.

Inoltre, rientrano fra questi quelli i cui organi direttivi o di gestione sono composti, per almeno un terzo, da membri di organi di partiti o movimenti politici ovvero da persone che nei sei anni precedenti abbiano svolto attività di amministrazione e governo a livello nazionale, regionale o locale, in comuni con più di 15.000 abitanti o che siano stati membri del Parlamento europeo.

Infine, saranno equiparati ai partiti politici le associazioni, le fondazioni e i comitati che erogano somme a titolo di liberalità e contribuiscono in misura pari o superiore a 5000 euro l’anno al finanziamento di iniziative o servizi a titolo gratuito in favore di partiti, movimenti politici o loro articolazioni, di membri o articolazioni, comunque denominate, di partiti o movimenti politici, ovvero di persone titolari di cariche istituzionali nell’ambito di organi elettivi o di governo.  

All’applicazione dell’art. 5, comma 4, D.L. 149/2018 rimarranno sottratte le fondazioni, le associazioni e i comitati appartenenti a confessioni religiose con cui lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese in considerazione della loro spiccata vocazione solidaristica.