La riforma del Terzo settore introduce agevolazioni imposte indirette e tributi locali.
Tra le agevolazioni di natura fiscale che il nuovo Codice annovera si segnalano quelle in ambito di imposizione indiretta. La riforma esonera i trasferimenti gratuiti, effettuati nei confronti degli enti del Terzo settore, comprese le cooperative sociali, dalle imposte sulle successioni e donazioni, così come dalle imposte ipotecarie e catastali. Inoltre è prevista un’esenzione dall’imposta di bollo per quegli atti, certificazioni, estratti e contratti, anche copie degli stessi conformi all’originale, che vengono redatti o richiesti dall’ente. Gli enti del Terzo settore che possiedono e utilizzano beni immobili per lo svolgimento di quelle attività di interesse generale, elencate dal Codice stesso, sono esenti dal versamento dell’imposta municipale propria e del tributo dei servizi indivisibili. I Comuni, le Provincie, le Città Metropolitane e le Regioni possono in ogni caso deliberare riduzioni ed esenzioni, per questi ultimi tributi, nei confronti di quegli enti del Terzo settore che svolgono attività commerciale in modo residuale.